Apro questo articolo con una domanda: Quanto è profonda veramente una cicatrice pelvica?
Intanto capiamo cosa è una cicatrice… come da definizione cit. vocabolario treccani riassumendo per cicatrice s’ intende il tessuto di guarigione di una soluzione di continuo, segno che rimane sulla pelle come luogo di una ferita rimarginata o anche in senso figurato segno lasciato nell’ animo da un’ esperienza dolorosa.
Le cicatrici pelviche abbracciano entrambe le definizioni… basti pensare ad una donna che ha partorito e che ha subito un’ episiotomia: nei mesi successivi al parto la cute si rimargina ma spesso quel dolore rimane e si ripresenta durante o dopo i rapporti quasi a ricordare della sua presenza. Se la cicatrice non viene trattata ci sono delle serie ripercussioni sulla propria vita e su quella della coppia.
Ma vediamo ora cosa può succedere dal punto di vista organico e anatomico se le cicatrici subite sia in caso di parto spontaneo che di cesareo non vengono trattate.
L’ episiotomia: il taglio chirurgico che viene effettuato sul pavimento pelvico al fine di favorire la fuoriuscita del feto ( che come l’ OMS raccomanda va effettuata solo in caso di vera necessità) questa si estende alla mucosa vaginale, agli strati muscolari del pavimento pelvico e ovviamente alla cute.
I tessuti per quanto possano cicatrizzarsi bene sono comunque meno irrorati da sangue e linfa e creano delle aderenze tra i vari strati del pavimento pelvico. Questo si traduce in una minore resistenza della pelvi con comparsa o aggravamento di ptosi vescicale, uterina e rettale, incontinenza urinaria e-o fecale, dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia), cicatrice dolente con il peggioramento delle condizioni atmosferiche; dolori alla zona lombo-sacrale.
Per quanto riguarda la cicatrice da cesareo questa è una cicatrice molto più profonda perché interessa più strati rispetto alla precedente. Vengono infatti aperti e richiusi la cute, il sottocute, la fascia endopelvica, i retti dell’ addome, il peritoneo parietale e viscerale ed infine l’ utero.
Se non trattate opportunamente le cicatrici posso approfondire le loro radici attraverso le aderenze ed in molti casi spostarsi provocando dolori alla zona sacro-coccigea, lombare oppure la comparsa di sintomi come meteorismo, crampi addominali da colite, dolori mestruali e aimè molto altro!
Un tempo queste informazioni erano sconosciute alle donne, ma ora che si sanno è opportuno che le donne facciano prevenzione. In questo articolo ho voluto citare solamente le cicatrici da parto spontaneo e da cesareo ma in realtà tutte le cicatrici specialmente da interventi chirurgici DEVONO essere trattate.
TRATTAMENTO E CURA DELLE CICATRICI PELVICHE DA PARTO SPONTANEO, CESAREO ED INTERVENTI A CARICO DELLA PELVI
Esistono molti modi di trattare le cicatrici pelviche, qui di seguito vi parlo di ciò che io utilizzo per il trattamento. Questo è un approccio integrato che da ottimi risultati e prevede la combinazione di diverse metodiche.
La prima, dalla quale non si può prescindere perché è alla base di un corretto ritorno alla fisiologia della statica pelvica e permette al sangue di tornare a circolare correttamente nella pelvi è di certo la riabilitazione del pavimento pelvico attraverso la chinesiterapia e la respirazione e le visualizzazioni ma anche per mezzo dell’ elettrostimolazione.
In questo modo si alterna sia un lavoro attivo (la volontà di “guarire” è il primo passo verso la “guarigione” ) che un lavoro passivo fatto dall’ elettrostimolatore che attraverso le correnti aiuta a riportare sangue e linfa al tessuto cicatriziale e a rinforzare la muscolatura in caso di ipotonia, prolasso e incontinenza.
La seconda è il trattamento manuale della zona pelvica attraverso pressioni, stiramenti e massaggi sul muscolo elevatore dell’ ano (utilissimo per esempio in caso di dolore al coccige e al sacro) con l’ utilizzo di oli essenziali specifici.
La terza è trattamento manuale effettuato sull’ addome, schiena e punti distali attraverso il TUINA ossia il “massaggio” energetico cinese: in pratica un’ agopuntura senza aghi. Con le manipolazioni del torace, addome e del dorso si va a sbloccare il diaframma e a portare calore laddove sono presenti aderenze cicatriziali (le cicatrici in genere portano freddo e umidità nel tessuto) oltre che a riequilibrare energeticamente meridiani e organi (dal punto di vista della medicina cinese) . A questa metodica si affiancano anche altre tecniche non complementari della medicina tradizionale cinese come la moxa.
La risoluzione dei sintomi causati dalle cicatrici porta ad uno sblocco sia di natura fisica che emozionale. Nelle cicatrici come si è visto spesso si nascondono emozioni non elaborate e cristallizzate, dolori presenti e passati.
Il dolore infatti è un maestro… deve essere ascoltato e mai tralasciato, perché proprio questo sintomo il nostro corpo ci parla mettendoci in contatto con il proprio sé e potersene finalmente liberare.