Partorire con ventosa: SOS pavimento pelvico !
Ho deciso di intitolare così questo nuovo articolo del mio blog perché ad oggi molti bambini nascono con la ventosa ostetrica (in alcune cliniche si stima intorno al 20% delle nascite).
Le cause di questo tipo di parto operativo che si svolge sempre per via vaginale sono diverse, come è facile da intuire nell’ ostetricia subentrano 1000 variabili al momento del travaglio e del parto che possono concretizzare l’ utilizzo di questo strumento.
Le indicazioni all’ utilizzo della ventosa ostetrica sono diverse, tra queste sicuramente al primo posto c’ è la sofferenza fetale acuta e per citarne alcune:
- donna non compliante quando non è più possibile aspettare;
- donna particolarmente stanca e astenica nell’ ultimo stadio del travaglio che non riesce a spingere bene o che non riesce a percepire il premito (si chiama così la pressione esercitata dalla testolina fetale che preme sui tessuti del muscolo elevatore dell’ ano)
Studi hanno dimostrato che con l’ incremento dell’ analgesia epidurale è aumentato anche il numero di parti operativi. Attenzione non sto assolutamente dicendo che allora è meglio non ricevere l’ analgesia epidurale o che questa sia la causa principale di ogni parto operativo!
In questo articolo però voglio focalizzare l’ attenzione sul pavimento pelvico durante e dopo l’ utilizzo della ventosa…
Intanto nell’ immagine di seguito potete vedere com’ è fatta la ventosa
E’ costituita dunque da una coppetta di plastica che si applica sulla parte presentata fetale e da un estremo dove il ginecologo effettua una trazione per accompagnare la testa fetale a venire fuori dal canale del parto.
Dato che questo strumento ha la funzione di accelerare per una qualche accertata indicazione materna o fetale l’ espulsione del feto quando ormai non è più possibile aspettare i tempi fisiologici del parto, sicuramente il pavimento pelvico subisce una NON armoniosa distensione delle sue strutture per accompagnare il bambino verso l’ esterno.
Spesso e volentieri durante un partorire con ventosa implica anche la pratica dell’ episiotomia: taglio chirurgico para-mediano del perineo effettuato dall’ ostetrica.
Il pavimento pelvico subisce dunque un doppio trauma:
accelerazione dei tempi fisiologici di espulsione del feto + episiotomia o lacerazioni vaginali spontaneo di diverso grado = TRAUMA PERINEO NEL POST PARTUM !
Attenzione: questo articolo non è un’ accusa contro l’ utilizzo di una ventosa… anzi menomale che esiste perché in alcuni casi è l’ unica via possibile.
Quello che voglio dire invece è che le sollecitazioni meccaniche imposte da questo strumento nel post partum possono portare a disturbi che possono e DEVONO essere trattati e curati già dopo un mese dal parto.
I disturbi che si possono verificare a seguito di una ventosa possono essere associati a ipertono del pubococcigeo:
- dolore vaginale e pelvico durante i rapporti sessuali
- dolori mestruali
- dolori alla zona lombo-sacrale
- dolore alla zona clitoridea
o essere associati ad ipotono del pubococcigeo:
- incontinenza urinaria
- incontinenza fecale
- prolasso di utero-retto-vagina
- anorgasmia
Capite ora quanto quanto sia impegnativo per il pavimento pelvico partorire con ventosa e quanto sia importante riabilitarlo subito dopo il parto senza rimandare? Perché purtroppo questi disturbi non passano con il tempo né da soli!
Ti invito a leggere questa sezione del mio sito : Riabilitazione pelvica nel post-parto per avere ulteriori chiarimenti in merito.
Resto a tua disposizione per una consulenza telefonica gratuita dove se vorrai potrai raccontarmi come si è svolto il tuo parto e le conseguenze sul tuo pavimento pelvico! Puoi trovare i miei recapiti nella sezione contatti oppure fissare una prima visita di valutazione a Roma presso il Centro Marilab Garbatella o a Ladispoli.
Inoltre il 23 gennaio 2021 terrò una diretta facebook sui problemi della sessualità femminile puoi trovare alcune informazioni in questo articolo –> LA SESSUALITA’ FERITA
Pagina fbk: MAYA SALUTE